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Si tratta di un formaggio a pasta semidura, A VOLTE PUO ERBORINARE, prodotto in forme cilindriche con diametro fra i quindici ed i venticinque centimetri, scalzo fra i dodici ed i venti e peso compreso tra i due ed i sette chilogrammi. La crosta, piuttosto fine, è giallo-brunastra, con varianti più scure a seconda della stagionatura, mentre la pasta è bianca o tendente al giallognolo, giallo oro se stagionata, con rare venature verdi dovute all'erborinatura[2][3].
Produzione [modifica]
È prodotto principalmente con latte vaccino prodotto di due mungiture consecutive (serale e mattutina)[4], talvolta addizionato con latte caprino od ovino in percentuali che non superano mai il 20%[3].
Il latte, dopo l'addizione di caglio di vitello, viene portato ad una temperatura variabile tra i 35° ed i 38°. Dopo la rottura della cagliata, si procede alla pressatura della forma ed al suo avvolgimento in un telo asciutto, viene appesa ed infine posta in contenitori appositi. Terminata questa prima fase, si procede nuovamente alla rottura delle forme, che vengono salate, poste in fascere cilindriche e pressate. La stagionatura avviene in locali freschi ed asciutti, oppure in grotte che presentino naturalmente queste caratteristiche[4].
CON I VINI ;la tradizione vuole l'abbinamento da RE:IL RE dei formaggi con il RE dei vini IL BAROLO.
indubbiamente il castelmagno stagionato vuole un vino rosso di corpo:ottimo il nebbiolo..ma si prestano anche alcune barbere superiori. Con il prodotto erborinato un ERBALUCE O UN LOAZZOLO passiti sono perfetti...........
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